domenica, febbraio 05, 2006
Apro la birra
Apro la birra, lancio un mp3 dei wu-tang clan, do un ultima occhiata alla tipa della chat di sesso che tiene ancora una mano sulla coscia e una alla tastiera o al mouse non so perché è fuori campo. Faccio l’aggiornamento della pagina per vedere se non si è bloccato qualcosa o la connessione si è interrrotta. Magari è in privé penso. La sega me la faccio più tradi. Anche oggi è domenica. Non so più bene da quante settimane le passo a guardare questi video dal framerate così basso, forse neanche uno al secondo e spesso si bloccano, ma io riesco lostesso a masturbarmi quando le ragazze si alzano e spingono il culo con il perizoma verso la camera. Mi sento sempre molto al sicuro quando le cose le guardo invece che parteciparle. Vado bene? Continua. Non piangere però, No, non piango.
Mangio pistacchi e bevo birra. La scorsa domenica mi è capitato di spegnere una sigaretta nell’ultima birra ancora piena. Ho fatto di tutto per toglierla dalla lattina e nel farlo ne ho rovesciata metà. L’altra metà pensavo fosse ancora buona ma quando ne ho bevuto un sorso ho sentito che si era irrimediabilmente guastata. Ho sospirato pensando che potevo anche uscire e andare dal cinese due strade più in la. Ma poi ho pensato che no, non ne avevo proprio voglia e che poteva bastare così per oggi e anche se non era vero dovevo pur giustificare la mia pigrizia meglio se in senso salutista.
Sei un depresso latente. Grazie. Non volevo offenderti. Non mi hai offeso. Non è un’offessa. Ti dico che non mi sono offeso. Il tono diceva il contrario. Occhei tu sai sempre quello che traspare da quello che dico e da come lo dico così come da quello che faccio nonché da come lo faccio. Calmati. E no! Cazzo, No! Non urlare.
Mangio pistacchi e bevo birra. La scorsa domenica mi è capitato di spegnere una sigaretta nell’ultima birra ancora piena. Ho fatto di tutto per toglierla dalla lattina e nel farlo ne ho rovesciata metà. L’altra metà pensavo fosse ancora buona ma quando ne ho bevuto un sorso ho sentito che si era irrimediabilmente guastata. Ho sospirato pensando che potevo anche uscire e andare dal cinese due strade più in la. Ma poi ho pensato che no, non ne avevo proprio voglia e che poteva bastare così per oggi e anche se non era vero dovevo pur giustificare la mia pigrizia meglio se in senso salutista.
Sei un depresso latente. Grazie. Non volevo offenderti. Non mi hai offeso. Non è un’offessa. Ti dico che non mi sono offeso. Il tono diceva il contrario. Occhei tu sai sempre quello che traspare da quello che dico e da come lo dico così come da quello che faccio nonché da come lo faccio. Calmati. E no! Cazzo, No! Non urlare.